CONNESSIONI POSSIBILI.
La fisica e la teologia
Carla Ricci
Questo breve intervento è strettamente connesso alla relazione "Spazio e tempo: leggi" di Clarbruno Vedruccio e partendo dallimmagine sottostante propone un flash su possibili connessioni tra tematiche specifiche della fisica da una parte e della teologia dallaltra.
Visione grafica "limitata" dellillimitato
Il punto dincontro delle tre coordinate spaziali (x,y,z) e della linea del tempo (t) segna il momento di vita, il limite e il punto-momento di consapevolezza. Quello che il linguaggio fisico chiama "evento".
Il sistema spazio-tempo si muove, fluisce lungo la linea dellinfinito, la sola linea di questa immagine che è illimitata, perché, se il punto, levento limita da una parte x,y,z e anche t (che nel sistema di riferimento scorre sempre in avanti per valori positivi), per la linea ¥ il punto (levento) non diventa limite, ma indicazione-consapevolezza forse anima.
Cè inoltre uno stare dellinfinito dentro al finito che viene graficamente reso dalla possibile estensione infinita delle wordline x,y,z e t. Quello che per la teologia e per la persona umana resta un mistero, limmagine grafica, che chiamerei meglio simbolica, dice in modo semplice-diretto:
il rapporto tra finito-Infinito;
limmanenza e la permanenza dellInfinito nel finito;
il nostro essere nel mondo limitato, il nostro essere creature limitate e il nostro appartenere contemporaneamente allInfinito.
Ora quale possibile connessione tra queste considerazioni e la domanda su altre vite, altri pianeti abitati da creature consapevoli?
Rispondo con una domanda. Perché limitare lIllimitato? Perché limitare la realtà dellInfinito? E come volere definire (lo dice il termine stesso) chiudere, delimitare Dio, lAlterità Assoluta, lInfinito. Ho detto ancora, certo paradossalmente, che la teologia non dovrebbe esistere e che occorre avere sempre presente l indicibilità di Dio1 . Credo che la verità/Verità fugga inesorabilmente dalle nostre parole quando tentiamo di confinarvela dentro. Di rinchiuderla. Di pretendere di dirla esaurientemente. Forse possiamo tentare di indicarla partendo da un punto. Ma limmagine ci dice che partendo da un punto possiamo avere una wordline limitata da una parte e infinita nellaltra direzione, non possiamo avere linfinito assoluto.
Dal nostro punto, dal nostro evento non potremo dire esaustivamente lInfinito, la Verità.
forse altro avverrebbe entrando a pieno nella dimensione che Clarbruno Vedruccio chiama della consapevolezza 2 e per me, in questo grafico, linea dellInfinito.
Qualche volta credo che vorremmo staccarci da questo punto dincontro delle coordinate spazio-tempo e scivolare quietamente lungo la linea dellInfinito. Ricordo di avere vissuto fortemente un sentire simile a Pechino dove partecipavo alla Quarta Conferenza ONU sulle donne e scoprivo condizioni di oppressione ancora tanto dure e a volte tragiche.
Nella fatica di cammini collettivi e personali, stanca alla sera di un giorno piovoso oberato di spostamenti, mentre ancora sballottata su di un pullmann malandato vedevo scorrere strade e strade e ancora e ancora guardavo i volti segnati delle donne, dentro affioravano parole:
Carezza di vento
Vorrei sapere nei giorni e nelle notti
la luce e le ombre dove vanno
vorrei conoscere
nellantro segreto del tempo che fu
il luogo dellesistere che resta,
il punto, il centro che fluisce e permane.
Vorrei sentirti luogo del calore e della dolcezza
e nei giorni amari sapere di te
o almeno poter cullare il ricordo.
Se vedi le acque quiete del tempo
fluire verso cieli sempre più chiari
se ascolti le armonie dei luoghi definitivi
se il chiarore, ultimo infinito, tu esprimi
lascia uneco in questo nostro camminare stanco.
Ci giunga almeno una carezza di vento
almeno un angolo di noi
sappia la traccia della speranza
almeno nel calare della sera
un volo nel cielo parli di spazi,
sollevi i nostri occhi bagnati.
(1) Cfr. C.Ricci, Svelare il testo biblico da donna, in "Le donne dicono Dio" a cura di Bellenzier, Cavallo, Milano, Paoline, 1995 pp.63-72
(2) Cfr. C.Vedruccio, Spazio e tempo: leggi. (relazione medesimo convegno)