Dai "Rotoli del Mar Morto": un account sul primo Crop Circle?


Geometrie dell'ignoto tracciate sulle messi: a quando risalgono effettivamente le prime attestazioni di questi straordinari fenomeni di cui oggi tanto si parla?

Il presente lavoro prende spunto dall'analisi di un frammento facente parte dei famosi "Rotoli del Mar Morto", corpus di manoscritti redatti in ebraico ed in aramaico -la lingua dell'antica Palestina- rinvenuti fra il 1947 ed il 1956 in grotte site nei pressi della località di Qumram, non lontano da Gerusalemme. La fonte  è una delle pietre angolari della ricca bibliografia stesa intorno a quest'affascinante tema : Eisenman/Wise "The Dead Sea Scrolls uncovered" (Penguin 1993)trad italiana "Manoscritti segreti di Qumram", Ed Piemme
Muovendo da un'approfondita disanima, volta per volta accompagnata dal testo originale, con relativo supporto filologico, gli autori passano in rassegna oltre cinquanta documenti ripercorrenti i momenti chiave delle antiche scritture, dal Vecchio Testamento ai prodromi del Cristianesimo, sottolineando il contenuto estraneo all'esegesi biblica tradizionale di questi scritti, e la loro valenza potenzialmente destabilizzante agli occhi di quest'ultima.

Sul piano generale Eisenman and Wise dimostrano che molti dei manoscritti presentano inequivocabili elementi collegati alla Cabbala, la dottrina "esoterica" dell'Ebraismo, asserendo inoltre che la comunità di Qumram, costituita dagli Zeloti o "Zelanti per la Legge",così denominati in quanto propugnatori con ferocia "fondamentalista" della "Legge mosaica" e nemici dichiarati delle usanze straniere, dei matrimoni misti etc...era un nucleo iniziatico nazionalista e militarista volto a contrastare con ogni mezzo l'occupazione romana e la "collaborazionistica" dinastia erodiana, della quale preconizzavano l'imminente "fine" in coincidenza con l'avvento di un "messia davidico"

Ma veniamo al brano: trattasi di un frammento noto come "La nascita di Noè" E' opportuno premettere che i Qumraniti avevano un altissimo concetto di Noè, o Noah, in quanto figura "prescelta" da Dio per la costruzione dell'Arca, e che in virtù di tale condizione poteva avere accesso ai Grandi Misteri. Come Enoch ed Ezechiele, "Noè", scrivono Eisenman e Wise "è infatti personaggio protagonista delle ascensioni o viaggi al cielo o almeno un uomo che conosce i segreti dei più alti degli Angeli...anche Paolo in 2 Cor 12, 1-5 parla delle sue personali visioni e afferma di conoscere qualcuno che fu RAPITO fino al terzo cielo" Per queste ragioni, concludono, Noè è definito in ebraico un "Zaddik", "il Giusto" ossia l'"Eletto da Dio"; un maestro della futura "Alleanza dei Giusti". A sua volta da "Zaddik" deriva "Sadoq", designazione dei sommi sacerdoti leviti dei tempi di Davide e Salomone". Gli appartenenti a questa stirpe che invocava discendenza diretta da Aronne,
erano detti "Figli di Sadoq" o Sadociti o Sadducei, "coloro che attendono il giudizio finale" si fusero con gli "Zelanti per la Legge", formando il movimento Zelota/Sadocita, ala estremista del messianismo giudaico.


TESTO:
i punti di sopsensione indicano piccole porzioni di testo mancanti nell'originale)


"... will be great... [H]oly Ones will remem[ber ...] ... lig[hts] will be
revealed to him ... they [will] teach him everything that ... human
[Wi]sdom, and every wise ma[n] ... in the lands (?), and he shall be great.."
"... it lef[t] a mark from high on barley [and] lentils... and tiny marks on
his thigh ... [After tw]o years he will be able to discern one thing from
another ... In his youth he will be ... all of them ... [like a ma]n who
does not know anyth[ing, until] the time when he shall have come to know the
Three Books. [Th]en he will become wise and will be disc[rete ...] a vision
will come to him while upon [his] knees (in prayer). And with his father and
his forefa[th]ers ... life and old age; he will acquire counsel and
prudence, [and] he will know the Secrets of mankind. His Understanding will
spread to all peoples, and he will know the Secrets of all living things...
since he is the Chosen" (p.p. 33-37.)

TRADUZIONE:
"...egli sarà...i Santi ricorderanno...Le LUCI si riveleranno a lui ...per
insegnarli ogni cosa che ...la saggezza umana...nelle terre, ed egli sarà
grande"
"...esso lasciò un MARCHIO DALL'ALTO SULL'ORZO E SULLE LENTICCHIE 
E piccoli MARCHI SULLA SUA COSCIA...Dopo due anni sarà in grado di
discernere una cosa dall'altra ...nella sua giovinezza egli sarà...tutto di
loro...come un uomo che non sa nulla fino al tempo in cui avrà conosciuto i
Tre Libri. Allora diverrà saggio e prudente ...UNA VISIONE VERRA' SU DI LUI
mentre sarà sulle ginocchia in preghiera E con suo padre ed i suoi antenati
vita e vecchiaia acquisirà e con lui saranno consiglio e prudenza e
conoscerà i segreti dell'umanità.
La sua Conoscenza si estenderà a tutti i popoli e conoscerà i segreti di
tutti i viventi...Perchè egli è l'Eletto"

Del brano dedicato all'iniziazione divina di Noè colpisce indubbiamente la concatenazione degli eventi di cui fu  protagonista il futuro patriarca biblico: la saggezza appresa dal contatto con "le Luci", il "marchio di Dio" sulle messi e i segni sulla gamba. Di certo non si tratta di concetti citati a caso, ma di fatti cui veniva attribuita una certa importanza, desumibile dal tono enfatico della descrizione. Il tutto oggi riveste un particolare significato in ambito ufologico, soprattutto se ricordiamo che di Noè si parla esplicitamente come di colui che "venne rapito" in cielo. Oggi sappiamo delle strane incisioni che si riscontrano sugli addotti, sappiamo dei crop circles e sappiamo infine del mutamento spirituale vissuto da coloro che sperimentano di prima persona questi eventi straordinari. Non penso che tutto questo emergente oggigiorno da documenti sepolti per oltre duemila anni nelle sabbie del Deserto di Giudea, sia una mera coincidenza.

Gianfranco Degli Esposti


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